Perché ridere fa bene?

Secondo gli esperti, ridere almeno 12 minuti al giorno fa bene al sistema immunitario, endocrino e cerebrale, incrementa il rilascio di ossigeno a tutti i tessuti e aumenta la produzione delle endorfine

Il riso, come il pianto, è tra le primissime espressioni del neonato, che sono presenti già alla nascita e non vengono fatte in modo consapevole. Il riso vuole evocare un atteggiamento amichevole, il pianto serve a chiedere aiuto. Ma già a due mesi il lattante è capace di sorridere alla madre in modo intenzionale. Sorridere non è per solo un’espressione di buon umore, ma è soprattutto un segnale sociale, per sminuire l’aggressività altrui, per farsi benvolere e per richiedere accettazione e pacificazione.

Secondo William Fry, che insegna psichiatria all’università di Stanford (Usa), chi soffre per esempio di asmacolite, ulcera trae giovamento da una bella risata. Ridere, infatti, provoca un temporaneo aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, incrementando il rilascio di ossigeno a tutti i tessuti.

Da un punto di vista immunologico, inoltre, molte ricerche hanno dimostrato che ridere aumenta la produzione delle endorfine, le sostanze secrete dalle cellule del sistema nervoso centrale che inducono buon umore e piacere.

Non solo: i progressi della psico-neuro-endocrinologia hanno messo in rilievo il fatto che esistono relazioni strettissime tra sistema immunitario, endocrino e cerebrale.

In pratica, attraverso la risata si crea una sorta di circuito positivo tra i tre sistemi. Questo spiega dunque perché la risata è terapeutica per l’intero organismo. La scienza è riuscita a dimostrare che proverbi come “ridi che ti passa” o “il riso fa buon sangue” hanno un fondamento di verità.

Cinque minuti al giorno è la media con cui gli italiani ridono nel corso della giornata. Ma per essere veramente in forma, suggeriscono gli esperti, dovremmo arrivare a 12 minuti.

Parola di Minions
Fa bene fino a quando non muori dal ridere
Bee Do! Bee Do! Bee Do!
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