Perché esiste la violenza negli stadi?

Insulti e sfottò tra tifosi di squadre rivali possono infiammare un evento sportivo e può perfino sfociare in violenza se la struttura sportiva è priva di un'adeguato controllo.

Gli animi dei tifosi sono troppo accesi, le rivalità tra squadre è troppo forte e spesso a causa di pochi individui si infiammano gli spalti ed oltre agli inni e gli sberleffi si arriva al lancio di oggetti, di fumogeni, di violenza corpo a corpo.

A volte le forze dell’ordine sono costrette a scendere in campo per sedare gli animi e troppo spesso, il loro assetto antisommossa, li rende vittime degli animi inquieti che popolano le tribune.

Gli hooligans inglesi sono l’esempio più concreto di come la violenza negli stadi è sempre esistita, ma anche di come è possibile combatterla con l’acquisto degli impianti sportivi da parte delle società calcistiche e l’uso di telecamere a circuito chiuso: il controllo deve venire dall’interno.

I colpevoli sono definiti “Idioti culturali, deviati, dediti all’uso di alcool e droghe”; il mondo del calcio dal canto suo, non si mette in discussione, poiché crede di essere estraneo a tale realtà, ma questo fenomeno coinvolge fattori sociali, economici, psicologici e culturali. Le squadre hanno il loro peso nell’alterare gli animi dei loro tifosi, con insulti in campo, dichiarazioni a fine partita che contribuiscono ad aizzare i tifosi alla violenza.

Parola di Minions
In un mondo che gioca a denari c'è ancora chi carica a bastoni
Bello!
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